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Discorso Caria

 

 

Discorso di Mons. Clemente Caria in occasione della morte del Direttore Serafino Piludu.

Rev.di confratelli sacerdoti.
carissimi confratelli e consorelle evaristiani. fedeli amici della Compagnia.

 

Con le lacrime furtivamente sfuggite al controllo e il cuore gonfio di profondo rimpianto siamo qui a riflettere per la perdita del fratello Signor Serafino. La sua salma inerte davanti ai nostri occhi. composta nel pallore della morte ci rende certi che la sua scomparsa non è un incubo. un brutto sogno. ma una terribile verità a cui dobbiamo abituarci.

Abituarci a non vederlo più nelle nostre vicende quotidiane. pronto più a servire che ad essere servito; abituarci a non sentire più la sua voce carezzevole e tranquilla come quella di un buon padre premuroso e gentile che rassicura e da speranza; abituarci a ricuperare il fascino misterioso di quella bontà che emanava dalla sua persona semplice e dimessa, senza più la sua presenza. Si perché Signor Serafino era davvero un uomo buono, un uomo probo. un uomo retto e saggio. senza infingimenti e senza complicazioni. E ci mancherà tanto.

Ci mancherà tanto che il cuore in tumulto fatica a rassegnarsi.

Ma noi siamo cristiani. figli della Chiesa redenta. figli della donna libera; siamo figli di quella liberazione per cui Cristo Signore ha versato il suo sangue prezioso e ci ha promesso la risurrezione e la vita. Non possiamo prestarci all'avvilimento. al puro rimpianto. se è vero. come è vero. che Dio saprà asciugare ogni lacrima.

E' in questa prospettiva di fede che il nostro pianto si tramuta in un motto di gratitudine al Signore per averci dato Signor Serafino per lunghi anni come nostro compagno di strada. nostro commensale. partecipe delle nostre sofferenze. nostro esempio incomparabile di pietà.

Quante volte abbiamo recitato con lui le preghiere dei salmi. uniti spiritualmente a tutta la Chiesa orante e benedicente nella lode alla gloriosa e augusta Trinità. Quante volte abbiamo insieme ascoltato la parola di Dio come lettera d'amore appassionato inviata a tutti gli uomini di buona volontà. mentre per noi tutti. per ciascuno di noi e per Signor Serafino. scorrevano lente le stagioni del nostro andare. in viaggio di ritorno verso la Casa del Padre.

Rendiamo grazie al Signore per tutti i doni che ci ha concesso: per la carità fraterna che ha animato ogni nostro motto dello spirito e ogni nostro desiderio di bene. RendiamoGli grazie anche per le difficili e sofferte convivenze di cui siamo stati piccoli protagonisti o fragili spettatori e che ci hanno permesso di mettere alla prova la nostra virtù. Rendiamo grazie a Dio per la numerosa presenza di spiriti eletti vissuti in mezzo a noi. come quelli di Serafino. del Fondatore. della Fondatrice e di tanti altri fratelli e sorelle defunti che hanno reso preziosa agli occhi di Dio la nostra piccola Comunità.

Signor Serafino. riunito oggi. finalmente. a tanti confratelli che hanno condiviso il seme e lo sviluppo della propria vocazione religiosa. saprà starci più vicino che mai in questo nostro peregrinare per rendere ancora più forte la nostra fede in Colui che è venuto a portare " il fuoco" sulla terra; e vuole solo che si accenda.

Fratelli. sorelle che tremate perla paura dei venti contrari. fatevi coraggio! Dio non spegne il lucignolo fumigante.

Se sapremo alimentarla con l'olio delle buone opere. della preghiera fiduciosa e della carità operosa. la nostra lampada. esigua e tremolante. sono certo. fratelli. Dio la terrà accesa e luminosa perché continui ad essere luce e punto di riferimento a tanti poveretti che vivono smarriti nella notte dello spirito.

Donigala (Oristano) 5 maggio 2004

 

Don Clemente

 

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Aggiornato il: 22 giugno 2005